Nelle isole Ryukyu si piantarono i semi più importanti della spiritualità Shintoista, grazie al processo di insediamento da parte di differenti popolazioni nomadi provenienti dal sud est asiatico.
Ciascun gruppo proveniente da : Indonesia, Filippine, Malesia, Cina, Korea, Papua Nuova Guinea e altre regioni, venerava le stesse divinità, ma chiamandole in modi differenti.
Sole, pioggia, vento, fuoco.. erano quelle forze della natura essenziali per la sopravvivenza di tutti e questo fu il primo punto di contatto tra le diverse tribu’. Questo continuo processo di integrazione e di condivisione di riti spirituali e culti religiosi, diede vita alla Via dello SHINTO, istituzionalizzato in Giappone nel corso del 1500 in concomitanza con l’arrivo del Buddismo.
Canti, balli, preghiere, rituali con acqua, fuoco, pietre, piccole sculture e talismani portafortuna, erano veicolati da particolari figure femminili: le NORO. Ciascuna tribù, gruppo, villaggio o regno nominava una sacerdotessa, spesso sorella, figlia o nipote del capo, signore o Re.
La tradizione attribuiva alla NORO (rigorosamente donna) quella capacità innata di intercedere con il cielo, con il mondo degli spiriti celesti e terreni. La Noro era la sacerdotessa capo di una comunità e personificava una particolare divinità KAMI. Per questo motivo aveva anche un ruolo politico-istituzionale ed era davvero molto rispettata.
Le NORO vestivano un kimono rigorosamente bianco e a nessuno, eccetto loro, era permesso indossare un kimono di questo colore. Il bianco è il colore della purezza, quindi divino.
Le NORO avevano con se talismani come i MAGATAMA, perle curve di vari materiali come la giada, il quarzo o l’agata, che utilizzavano come oggetti curativi, portafortuna e che allontanavano il male. Questi oggetti risalgono alla tarda era Jomon (1000 a.C). I MAGATAMA rappresentano uno dei tre tesori dello shintoismo: lo specchio sacro, la spada e appunto i gioielli.
Fin dall’inizio, il Magatama è stato un simbolo per “evitare il male” e rappresentava la “magia della buona sorte.” Le sue origini sono offuscate nell’incertezza. Alcuni dicono che rappresenta la forma di un zanna di animali, e quindi è venuto a rappresentare buona fortuna in agricoltura e nell’allevamento. Altri dicono che è venuto da un antico schema coreano che rappresenta il grembo materno, o embrione della madre, e quindi è venuto a significare tutte le cose buone, come la benedizione di un nuovo figlio, la crescita e la longevità.